lunedì 12 maggio 2014

LA NATURA ... ED IO

Oggi posto una riflessione personale che mi coinvolge da qualche tempo. 
Sarà che non sono in forma (allergia) e quando sono stata nel frutteto e nell'orto a svolgere le mansioni quotidiane, ho visto intorno a me la stessa sofferenza e la stessa fatica da parte della natura.
Da quando ho iniziato il percorso ed ho abituato il mio corpo ad energie sempre più sottili, devo dedicare particolare attenzione a ciò che mangio, che bevo, che respiro ... proprio per via dell'accresciuta sensibilità. Ogni trasgressione mi viene rimandata dal corpo in modo forte e chiaro non permettendomi di ignorare l'inconsapevolezza del gesto. 
Qualche settimana fa, mentre ero nel frutteto a tagliare l'erba per le mie caprette ed i miei asinelli, ho osservato gli alberi da frutta. Pur nella loro splendida fioritura trasparivano i segni della loro sofferenza. Ho molto riflettuto sulla necessità di iniziare la serie interminabile di trattamenti con prodotti biologici degli anni scorsi: alla fine non hanno risolto il problema, ma scatenato una altrettanto interminabile serie di malattie. Quest'anno ho deciso di lasciar fare alla natura. Se coglierò dei frutti, saranno doni preziosi, ma sono certa che così facendo alcuni alberi si rafforzeranno fino a sopportare l'inquinamento (aereo ed idrico) circostante, senza addizionare il mio personale apporto inquinante alla questione. Magari mi sbaglio, ma questa riflessione è scaturita dalla mia stessa esperienza. La mia sensibilità non mi permette di assumere farmaci, in particolare anti infiammatori e antidolorifici. Sto male raramente, ma quando capita devo far fronte a dolori molto forti.
Generalmente specchiano una mia difficoltà emotiva da superare e l'immergermi nel dolore mi dona la possibilità di fare chiarezza sul blocco e attraverso il respiro scioglierlo. Non è un percorso facile, lo ammetto, ma per quanto mi riguarda è la soluzione al disagio che ha avuto il pregio di aprirmi a nuove prospettive bloccando ogni via alternativa.  Oltretutto ho letto uno studio OMS http://apps.who.int/iris/bitstream/10665/112642/1/9789241564748_eng.pdf?ua=1 basato su dati provenienti da 114 paesi, tra cui l’Italia, che in qualche modo conferma la mia attitudine. Si tratta, infatti, del nuovo report dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, intitolato Antimicrobial resistance: global report on surveillance 2014 (‘Resistenza antimicrobica: report globale sulla sorveglianza 2014’). Questa resistenza “rappresenta un problema talmente serio da minacciare il sapere della medicina moderna”, si legge nel 'Summary' del report ed è dunque “una delle principali minacce per la salute pubblica”. Il nostro corpo è stato programmato per ritrovare un proprio equilibrio naturalmente e imbottirlo di medicinali non fa che renderlo sempre più debole e vulnerabile (come ho verificato con le mie piantine!). 
Nel libro "IL CORAGGIO DI ASCOLTARSI" evidenzio l'importanza del corpo come strumento per raggiungere il benessere: è un bene prezioso di cui dobbiamo avere cura. Diventa indispensabile non alterarne le percezioni e a questo proposito consiglio, a chi è interessato ad approfondire l'argomento, un libro magnifico che ho appena letto: Candace Pert (neuro-scienziata e farmacologa statunitense mancata nel 2013) - Molecole di emozioni. La Dottoressa Pert ha scoperto il ricettore oppiaceo, cioè il legame tra le cellule e le endorfine, gli anti-panico naturali del corpo. Questa scoperta ha aperto le porte alla comprensione scientifica dei sistemi di comunicazione interni supportando la validità delle medicine alternative e l'approccio olistico alla persona.





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