mercoledì 30 dicembre 2015

CHE IL 2016 SIA UNA MERAVIGLIOSA AVVENTURA DA VIVERE

A tutti quelli che sono in cammino 
e a tutti quelli che si sono persi per strada,
a tutti quelli che non li ferma nessuno,
e a tutti quelli che spostarli è un'impresa,
a tutti quelli che credono in se stessi
e a tutti quelli che hanno smesso di guardarsi allo specchio,
a tutti quelli che vogliono credere in un mondo migliore e vivere per realizzarlo 
e a tutti quelli che sanno solo odiare e fare guerre,
a tutti quelli che hanno scelto di vedere il sole anche quando ci sono le nuvole 
e a tutti quelli che si lamentano sempre e non vedono altro che nuvole,
a tutti quelli che hanno il coraggio della coerenza
e a tutti quelli che penso una cosa, ne dico un'altra, ne faccio una terza
a tutti quelli che sanno aprire il proprio cuore 
e a tutti quelli che hanno troppo sofferto per farlo ancora
tutti quelli che accettano gli altri per quello che sono
e a tutti quelli che vogliono cambiarli per renderli migliori
 a tutti quelli che si accontentano di quello che hanno 
e a tutti quelli che niente è mai abbastanza
 a tutti quelli che sanno vivere il presente 
a tutti quelli che vogliono controllare il tempo
a tutti quelli che sanno vivere al di là degli schemi 
e a tutti quelli che sono "educatamente" inquadrati
a tutti quelli che credono nel valore della condivisione 
a tutti quelli che ti cerco solo se ho bisogno
a tutti quelli che sanno scegliere 
e a tutti quelli che non sanno più farlo
 a tutti quelli che il rispetto è importante 
e a tutti quelli che io vengo prima di tutto
a tutti quelli che la libertà si manifesta nella scelta  
e a tutti quelli che preferiscono la prigione dell'abitudine
a tutti quelli che hanno il coraggio di ascoltarsi e di guardare alle cose cambiando prospettiva
 a tutti quelli che ci stanno provando 
o ci proveranno
ed anche a tutti quelli che non hanno la forza per farlo
a tutti, nessuno escluso

il 2016 porti
GIOIA,  AMORE, SERENITA', ARMONIA
E TANTISSIMA LUCE
A ILLUMINARE I CUORI!


martedì 29 dicembre 2015

ATTENTI A QUELLI CHE ... ESISTO SOLO IO!

Segnalo allerta invasione egocentrati. Si prega di fare attenzione. 
Ascoltandosi è facile riconoscerli: non ti vedono, non ti sentono, ma all'occasione ti usano.
Mettono a dura prova i tuoi sentimenti e scatenano il lato oscuro della tua forza.
Non esistono antidoti, ma precauzioni.
Se li identificate, piantate subito i picchetti a delineare il salvifico limite del vostro benessere.
E occhio alla penna.




lunedì 28 dicembre 2015

MOMENTO E MOVIMENTO

"Il momento è soggettivo e il movimento è oggettivo. Patanjali spiega che il momento è il presente e che il presente è l'eterno adesso: reale e senza tempo. Quando sfugge l'attenzione, diventa movimento, e il movimento è tempo. Quando il momento scivola nel movimento, appaiono il passato e il futuro e il momento sparisce. Andare con il movimento dei momenti è il futuro, la ritrazione da questi è il passato. Il momento da solo è il presente. Il passato e il futuro generano cambiamenti; il presente è senza cambiamenti. Le fluttuazioni della coscienza nel passato e nel futuro creano il tempo. Se la mente, l'intelligenza e la coscienza sono mantenute stabili e consapevoli dei momenti, senza essere prese dal movimento, si sperimenta lo stato di non-mente e non-tempo."

B.K.S. Iyengar - Commento agli yoga sutra di Patanjali - Ed. Mediterranee



Leggendo queste parole di Iyengar medito sul respiro e sul suo ritmo. Rimanendo focalizzati su inspirazione o espirazione esiste solo il momento dell'inspirazione o dell'espirazione, ma se ne colgo il movimento in successione la dimensione temporale si dispiega nel ritmo della mia respirazione. Mi sembra di intuire che quando sarò in grado di vivere con consapevole stabilità il momento dell'inspirazione, così come quello dell'espirazione, il ritmo respiratorio in armonia con il Tutto mi permetterà  di sperimentare lo stato di non-mente e non-tempo.

domenica 27 dicembre 2015

SAGGEZZA SPIRITUALE

"Quando sorge la saggezza spirituale, 
si percepisce un tocco di dolore anche nel piacere."

B.K.S. IYENGAR


Ieri ho letto questa frase e ha toccato il mio cuore. 
La condivido profondamente, ma è stato naturale interrogarmi sui motivi perchè questo accada. 
La saggezza nasce dalla consapevolezza 
e la consapevolezza racchiude in sè una dimensione che trascende il concetto di spazio tempo, 
ma che prende vita, almeno per l'uomo, da un percorso nella natura duale delle cose. 
La consapevolezza unisce e accoglie nella sua totalità la dimensione fisica 
con la sua separatività e il suo succedersi temporale.

sabato 26 dicembre 2015

LA GRATITUDINE

Per molti il giorno di Natale è il riunirsi della famiglia. Passato, presente e futuro potenziale accanto. 
Chi eravamo, chi siamo e chi potenzialmente saremo in un solo momento. Guardando genitori e nonni, figli e nipoti, i vari caratteri spiccano legati da un filo invisibile che li unisce e li trasforma.
Specchiarsi in un genitore o in un nonno, così come in un figlio, è fonte di riflessione. Scegliamo la famiglia di incarnazione per crescere insieme, per osservare le nostre debolezze con gli occhi di chi ci vuole bene e per osservare a nostra volta i limiti che ci siamo preposti di trascendere. Spesse volte quello che ci ferisce è ciò che più ci appartiene e la famiglia è spesso un banco di prova importante. Le dinamiche di una vita vissuta insieme si instaurano automaticamente e ci pongono irrimediabilmente di fronte ai progressi della nostra crescita. Non possiamo mentire a noi stessi credendo di aver superato certi disaccordi, quando soccombiamo supinamente e con dolore al risuonare di certi eventi o parole; allo stesso modo possiamo guardare con serenità qualcosa che tempo addietro ci avrebbe fatto sentire a disagio. Possiamo rivedere nei comportamenti di chi ci ha creato i nostri stessi tratti e provare un moto di stizza nel realizzare quanto ci abbiano fatto soffrire e quanto sia difficile lasciarli andare a nostra volta. La comprensione attraversa spesso il dolore prima di manifestarsi. Dolore che generalmente viene vissuto come sofferenza imposta. Il Natale è la nascita di una nuova consapevolezza in relazione al dolore e alla sua capacità di trasformare l'esperienza in crescita. Da questa presa di coscienza prende forma la gratitudine per quello che è stato e ha dato vita a chi siamo ponendo le basi per chi saremo.



martedì 22 dicembre 2015

OGNI GIORNO PUOI


Ogni giorno puoi,
fare quello che non puoi fare mai:
riprendere a giocare,
riprendere a sognare,
riprendere quel tempo
che rincorri tanto.

Ogni giorno puoi,
dire ciò che non riesci a dire mai:
assaporare la gioia di stare insieme,
volare con la fantasia,
urlare di dolore
o esprimere il tuo amore.

Ogni giorno puoi,
fidarti di te stesso,
allontanarti per osservare in silenzio
o parlare con il cuore.

Ogni giorno puoi,
se lo scegli,
essere libero.












lunedì 21 dicembre 2015

CONTINUARE AD AMARE

Nonostante l'odio,
la rabbia,
le cattive notizie,
le prevaricazioni, le manipolazioni, 
le prigioni dell'ego.

Continuare ad amare.

Senza arrendersi 
alla via facile
 del coinvolgimento emotivo.

Continuare ad amarsi.

Per poter continuare ad amare.









venerdì 18 dicembre 2015

"STORIE PAZZESCHE" di Almodovar

Mi è piaciuto. E anche molto. Ben fatto. Estremamente crudo nel cogliere i tratti più materiali dell'uomo. 
Una fotografia dei nostri tempi scattata con spirito d'osservazione e grande oggettività. Ogni episodio mette in risalto quanto l'uomo sia divenuto schiavo delle proprie emozioni (rabbia, invidia, gelosia, orgoglio, odio ...) in una drammatica escalation di comportamenti sempre più mentali ed egoistici.
Un film difficile da guardare proprio per l'infinita gamma di sfumature comportamentali che difficilmente lasciano indifferenti e  permettono di essere spettatori distaccati.
Un film per riflettere, da gustare comodamente seduti su una nuvola e respirando a fondo.
La sua bellezza è proprio nell'offrire con freddo realismo la quotidianità che abbiamo smesso di vedere per l'abitudine a farne parte.





domenica 13 dicembre 2015

IL MONDO IN VIOLA

Oggi immaginate di essere una melanzana. Una melanzana????
Beh, sì, una melanzana.
Mi piace l'idea dell'interno chiaro e  ricco di semi.
Mi piace il suo essere fortemente "radicata" alla pianta che l'ha generata, alla terra.
Mi piace il suo cambiare colore con la maturazione fino ad un viola intenso.
Mi piace il suo bisogno equilibrato di luce, calore, acqua e terra fertile per crescere.
Mi piacciono i suoi fiori grandi, solitari, di colore bianco o rosaceo.
La melanzana cruda ha un gusto amaro che si stempera con la cottura, proprio come le caratteristiche  più materiali (odio, invidia, gelosia...) dell'uomo si trasformano con la sua crescita spirituale.
Mi piace il sapore della melanzana. 





sabato 12 dicembre 2015

IL MONDO IN BLU

Oggi immaginiamo di essere il cielo. E come il cielo guardare il mondo dall'alto. La visione d'insieme  apporterà alla nostra percezione un interessante cambio di prospettiva. 
Siamo abituati a osservare le cose in modo molto soggettivo, ponendo cioè noi stessi come fulcro centrale degli eventi. Inoltre, tendiamo spesso a essere unidirezionali nell'osservazione, seguendo una linea che parte da noi e arriva alla situazione che stiamo guardando. Questi atteggiamenti non ci permettono di cogliere le sfumature o possibilità che non rientrano nel nostro campo visivo.
Il cielo ci pone di fronte a qualcosa di totalmente inusuale. Prima di tutto, se siamo cielo, non siamo immersi nella realtà che osserviamo, ma è come se ne fossimo distaccati osservatori. Ovviamente questa possibilità annulla il tratto soggettivo che caratterizza la percezione, mentre la postazione dalla quale ci apprestiamo a guardare ci offre un grandangolo sul mondo che include molte più relazioni e avvenimenti.
Come cielo, immaginiamo di osservare due popoli in guerra: percepiremo l'odio, la rabbia, la disumanità che caratterizza entrambi i popoli, al di là delle giustificazioni mentali di ciascuno che fanno sì che si senta autorizzato al combattimento . Osserveremo spargimento di sangue, distruzione e devastazione e ci sarà difficile comprendere la ragione di quanto sta accadendo. Ci pervaderà una grande tristezza e non ci passerà neanche per il cuore che un popolo abbia ragione a discapito dell'altro. Non vedremo un vincitore nè un vinto, ma semplicemente la sconftta dell'uomo. 
Le motivazioni che dirigono la guerra (che siano fondate sulla brama di potere o su un potere più velato, quello di portare pace) ci appariranno senza senso. La strumentalizzazione del potere assumerà ai nostri occhi le dimensioni di un'immane catastrofe. 
Ho scelto un esempio forte. 
Ma quante volte, nella nostra giornata e nelle nostre relazioni, ci troviamo a difendere o a esercitare il potere su chi ci è vicino? Quante volte, seppur in buona fede, ci capita di manipolare l'altro, cercando di controllarlo convinti che sia per il suo bene? Quante volte perdiamo di vista il RISPETTO per raggiungere le nostre aspettative o per difendere la nostra immagine?  
Spesso ci disperdiamo in commenti spietati su quello che sta accadendo nel mondo, ma nel nostro piccolo, siamo capaci di agire diversamente, facendo del rispetto per l'altro un valore imprescindibile?
Oggi siate cielo anime portatrici di rispetto!



venerdì 11 dicembre 2015

IL MONDO IN VERDE

Oggi immaginiamo di essere alberi: di avere profonde radici ben ancorate nel terreno, un solido tronco che ci doni stabilità e equilibrio, e rami che si ergono verso il cielo a ricercare il calore del sole. Immaginiamo di guardare il mondo come alberi e lasciarci cullare dal vento delle emozioni, riscaldare dal sole, lasciar andare le tossine con la pioggia, divenire introspettivi con la neve ...
Immaginiamo di osservare chi ci circonda con benevolenza e apertura, mantenendo il distacco  e l'oggettività dell'albero che tutto vede senza scomporsi.
Immaginiamo di essere tra cielo e terra, completi e integrati nel nostro stare.
Immaginiamo il cuore espandersi e trasmettere questa percezione di benessere tutto intorno.
Solare giornata anime radicate!



giovedì 10 dicembre 2015

IL MONDO IN GIALLO

Oggi immaginiamo di essere il sole. 
E di osservare la realtà che ci circonda con lo stesso calore avvolgente, 
con la grande luminosità e chiarezza del sole. 
I raggi del nostro sguardo rischiarano anche le ombre più buie, 
la confusione più cupa. 
Il calore dei nostri occhi è un abbraccio di cuore.
Luminosa giornata
anime solari :-)




lunedì 7 dicembre 2015

CAMBIARE COLORE

A volte ci vuole proprio. Per non legarsi troppo all'abitudine. Per aprirsi al fluire della vita e non aver paura di cambiare, rinnovarsi, crescere.
Come? E' semplicissimo, basta sceglierlo. La nostra vita è piena di schemi e di abitudini e se guardiamo alla nostra giornata non fatichiamo a individuarli. Ci sono impegni che non possiamo variare, ma è in nostro potere l'affrontarli in modo diverso.
Immaginate di indossare sempre le stesse lenti di colore rosso, ma di svegliarvi una mattina e di scegliere  le lenti gialle o quelle verdi o quelle blu. La realtà assumerà colori differenti e il vostro approccio alla vita sarà in linea con il rimando che l'osservazione vi trasmetterà. 
Salite nella scala della frequenza cromatica e anche la vostra energia cambierà.
In fondo, basta cambiare prospettiva per agire con maggiore consapevolezza. 
Invece di muovervi freneticamente con rabbia e aggressività (rosso), apritevi all'energia del sole (giallo) e al suo calore, rallentando i ritmi e acquisendo chiarezza per poi passare all'energia del cuore (verde) con empatia e calma o a quella blu, più spirituale, lasciando andare l'egoismo per ritornare a sentirsi parte del tutto. 
Sono passaggi intensi che possiamo concretizzare nelle nostre relazioni utilizzando il respiro per acquietare il fiume emozionale che solitamente dirige l'azione e rallentando i ritmi a cui siamo abituati. L'essere sempre di corsa non concede tregua e spesso rende irritabili, nervosi e fa perdere lucidità. Siamo così intenti a fare e strafare da dimenticarci di chiederci se tutto quello che stiamo portando avanti è veramente importante. Non è così inusuale perdere tempo dietro a frivolezze o impegni che potrebbero essere evitati. In questo atteggiamento giocano un ruolo determinante l'immagine, le aspettative e i desideri che ci caratterizzano.
Oggi propongo la giornata consapevole con lenti gialle. Troviamo il tempo di respirare, di osservare con chiarezza cosa stiamo facendo e di scegliere di interromperlo se non corrisponde al sentire. 
Ci vuole coraggio. Il coraggio di ascoltarsi.



domenica 6 dicembre 2015

LA NEBBIA

"La nebbia agli irti colli
piovigginando sale
e sotto il maestrale 
urla e biancheggia il mar..."

San Martino -Giosuè Carducci

Questa meravigliosa poesia mi torna spesso alla mente in questi giorni di fitta nebbia. Grandi pianure avvolte nel mistero mi circondano e mi stimolano ancora di più a volgere lo sguardo all'interno. Se vi è chiarezza interiore, il silenzio ovattato della nebbia è un dolce stimolo ad accompagnare l'introspezione. Non sono necessari gli occhi per accogliere il sentire. 
Nella nebbia fitta ci accorgiamo di quanto sia desabilizzante il non vedere con chiarezza. Abbiamo ridotto la nostra capacità di ascolto e di contatto, così come abbiamo gradatamente disimparato ad affidarci all'olfatto. E pensare che gli occhi sono l'organo attraverso il quale disperdiamo maggiormente la nostra energia. Non per altro, se vogliamo concentrarci a fondo, tendiamo a chiudere le palpebre o a spegnere lo sguardo.
La mancanza di visibilità generata dalla nebbia ha un impatto decisamente forte su ognuno di noi. Basta osservare l'incerto ammutinamento delle auto in autostrada. C'è chi si innervosisce e corre come non ci fosse un domani, c'è chi rallenta fin quasi a fermarsi, c'è chi si fissa alla linea tratteggiata e ne fa un punto di riferimento, c'è chi si incolla all'auto davanti che sembra più decisa alla guida e non la molla più. Riuscire a guidare con scioltezza e con pazienza anche nella nebbia non è così semplice: occorre mantenere consapevolezza, apertura e flessibilità, accogliendo senza fretta il dispiegarsi della strada. 
E' naturale fare un parallelismo con i nostri vari comportamenti di fronte alla mancanza di chiarezza.
C'è chi fugge,  chi si blocca,  chi sceglie la direzione precisa dell'abitudine e chi si affida a punti di riferimento esterni. Riuscire a centrarsi all'interno per vivere il presente con consapevolezza e flessibilità richiede grande coraggio.
Il coraggio di imparare ad ascoltarsi.




venerdì 4 dicembre 2015

AL CUOR NON SI COMANDA...

Siamo sicuri che la mente non c'entri nulla?
Spesso ci capita di finire in relazioni che non ci fanno stare bene, ma fatichiamo a lasciarle andare. Ci convinciamo di essere innamorati e ci ripetiamo che al cuor non si comanda, come a giustificare la nostra rigida presa di posizione di fronte alla sofferenza.
Ma il cuore non vuole solamente il nostro bene? Partendo da questo presupposto, cosa ci induce a restare aggrappati a una controparte che non ci dona gioia? Forse il realizzare che l'altro c'entra poco o niente con la nostra sofferenza, ma ci regala su un piatto d'argento un'ottima giustificazione per non dover ammettere di avere dei problemi. Inoltre, non dobbiamo dimenticare che vibrazionalmente attiriamo sempre persone sulla nostra stessa lunghezza d'onda, che risuonano cioè con il nostro tipo di dolore per averlo creato o subito a loro volta. Per questa ragione, ci sentiremo compresi (avete presente essere sulla stessa scialuppa di salvataggio in un mare in burrasca?) e ci illuderemo che sia l'altra metà della nostra mela.
Tratto il tema dell'amore nel libro: "IL CORAGGIO DI ASCOLTARSI": ritengo sia molto importante sapersi ascoltare e conoscere per stare bene con se stessi e poter conseguentemente stare bene con gli altri.



mercoledì 2 dicembre 2015

IO TI VEDO

In Africa ci si saluta con un'espressione che significa: "Io ti vedo". Sono parole meravigliose che valorizzano l'incontro con l'altra persona. 
Nel momento in cui "Io ti vedo", ti dedico attenzione, ti osservo, ti ascolto, espando il mio centro per comprenderti. In queste poche parole è valorizzato il rispetto per l'altro da me.
Vuoi per i ritmi frenetici del nostro vissuto, vuoi per le numerose preoccupazioni che ci caratterizzano, ma c'è poco spazio per quel bellissimo "Io ti vedo" nelle nostre giornate.
Abbiamo smesso di guardare e ascoltare gli altri, così come abbiamo smesso di guardare e ascoltare noi stessi. I nostri incontri sono divenuti superficiali occasioni stracolme di frasi fatte ... o delle nostre parole. Il silenzio che permette un ascolto empatico è semplicemente un vuoto da riempire.
Perchè osservare il dolore degli altri ci mette a confronto con il nostro stesso dolore e non ci piace affatto. La loro tristezza rispecchia la nostra. Preoccupazioni e paure appartengono indistintamente a tutti noi e già è difficile fare i conti con le nostre, guai ad accumularne altre. Ecco che viviamo in gabbie chiuse a chiave dove nulla può entrare e nulla può uscire. Le relazioni diventano sterili. Il rispetto si trasforma in una parola senza significato. Così facendo abbiamo rinunciato innanzi a tutto al rispetto verso noi stessi. Rispetto per i nostri bisogni, per le nostre sofferenze, per la nostra tristezza. Ci siamo trasformati in asettici corpi congelati: per non sentire dolore, rinunciamo di buon grado anche alla gioia. Sopravviviamo. E nella sopravvivenza non c'è spazio per quel meraviglioso "Io ti vedo", nè tanto meno per quell'ancora più importante "Io mi vedo."
Oggi facciamo gli alternativi e permettiamoci, anche solo per un giorno, di vivere e tornare ad ascoltarci e osservarci. Proviamo anche ad ascoltare e osservare lo sguardo e il volto di chi incontriamo, in silenzio, prima di partire con le solite frasi rituali. Chissà mai che il cuore trovi una porta aperta per parlare e ci sorprenda con la sua innata sensibilità.



martedì 1 dicembre 2015

LEGGEREZZA

So chi sono e cosa mi fa stare bene.
Ho imparato ad ascoltarmi,
a lasciar parlare il cuore.
La leggerezza dell'essere
mi appartiene.
Colma di gratitudine 
osservo il mio percorso,
le gioie e i dolori
le gratificazioni e le batoste.
Non cambierei nulla di quello che è stato.
Ogni esperienza mi è stata utile.
Nei momenti di più profonda sofferenza
ho imparato ad amare  la mia umanità.
Nella meditazione
ho ritrovato la mia natura infinita.
Tutto in uno,
la bellezza di essere cuore
qui ed ora
e per sempre.