giovedì 31 marzo 2016

LA MEDITAZIONE

"Meditazione è integrazione: far divenire le parti disgregate dell'uomo di nuovo una sola. se dite che il corpo è diverso dalla mente, e che la mente è diversa dall'anima, è segno che vi state disgregando.
...
La meditazione è come il tempo. Ieri il sole non risplendeva; oggi è venuto. Cosa era avvenuto ieri? Il tempo era nuvoloso, ma ciò non significa che il sole non c'era. Naturalmente c'era, ma le nuvole lo coprivano. E oggi, le nuvole sono andate via. La meditazione è la stessa cosa. "Tatah ksiyate prakasa avaranam": il velo che ricopre la luce della conoscenza è rimosso."

                                                    B.K.S. Iyengar - L'albero dello yoga

Mi piace molto questa definizione di Iyengar della meditazione che si rifa agli insegnamenti di Patanjali.
La meditazione non è facile perchè ci porta ad affrontare una grande trasformazione.
La prima è quella di dilatare la pausa tra i pensieri: quando cerchiamo di controllare i pensieri, viviamo un continuo insorgere di nuovi pensieri e prendere consapevolezza di quell'attimo di passività tra il pensiero controllato e quello nascente non è opera semplice.
Patanjali sostiene che quando si impara a rendersi conto di questo intervallo e a prolungarlo si giunge al centro dell'essere: lo stato d'animo in cui mente, corpo ed energia sono completamente concentrati in sintonia tra loro.
La meditazione è il frutto di questa integrazione: energia, intelligenza, corpo e coscienza sono uniti nel cuore.


martedì 29 marzo 2016

GLI SCHERZI DELL'EGO

Se sono diventato così bravo a creare giustificazioni mentali per ogni azione e pensiero manifestati, difficilmente mi accorgerò di prendermi in giro. 
Molto probabilmente reagirò con discreta aggressività 
ad osservazioni oggettive tese a favorire in me una presa di coscienza.
Vivrò nella mia bolla illusoria e inscalfibile 
aleggiando tre metri sopra il cielo 
e guardando tutti gli altri dall'alto in basso.
Quando ego e presunzione vanno a braccetto la via per la consapevolezza è irta di ostacoli.




lunedì 28 marzo 2016

PARLATENE, ANCHE MALE, PURCHE' SE NE PARLI

Ci sono persone il cui ego è talmente debordante da ricercare la popolarità ad ogni costo, anche eccellendo per le proprie debolezze. Questo comportamento indica una profonda mancanza di discernimento, la stessa che contraddistingue coloro che rimangono travolti da questi messaggi, consapevolmente o meno, donando loro potere, parlandone e diffondendoli a loro volta.
D'altra parte l'offerta non è disgiunta dalla domanda, ragion per cui ci deve essere interesse da entrambe le parti affinchè il gioco possa funzionare.
Ho sempre evitato di dare risonanza a queste situazioni, finchè mi sono trovata a farci i conti nel gruppo che ho creato su facebook "Il coraggio di ascoltarsi": poco per volta è stato, infatti, inondato da post di questo tipo da utenti diversi. 
Ho cercato di ignorarli e ho postato a mia volta riflessioni sulla manipolazione mediatica, sulla suggestionabilità, sulla schiavitù tecnologica per stimolare una presa di coscienza individuale. 
Questo non ha però risolto il problema dell'invasione inopportuna di tanti post in continua produzione attraverso la creazione di siti con nomi differenti, ma alla base lo stesso intento di fare della spiritualità un business a basso costo. 
Da buon agricoltore mi sono chiesta cosa fare. 
Quando il mio orto è invaso dalla gramigna le soluzioni sono due: la estirpo per tutelare i miei semi o la lascio prosperare fino al punto da soffocare i semi. 
Questo lavoro è possibile fintanto che il campo che devo curare, nutrire e far germogliare ha dimensioni ridotte. Non sarei in grado di mantenere pulito un campo di grandi dimensioni senza ricorrere a diserbanti chimici rendendo automatico il processo.
La mia condivisione non è volta a ricercare la popolarità, per cui la via si è dispiegata con chiarezza: un campo di dimensioni ridotte affinchè i semi possano germogliare è quello a cui voglio dedicare la mia attenzione.
D'altra parte è il dualismo stesso della manifestazione a far sì che esistano nella spiritualità livelli vibrazionali differenti affinchè ogni percorso di crescita possa trovare la sua via.
Oggi mentre meditavo  mi facevano da sottofondo i suoni della natura: l'abbaiare nervoso dei cani, il cinguettio dei cardellini, il canto dell'upupa e il gracchiare delle gazze. Mille suoni in armonia tra loro: ognuno con il proprio spazio per potersi manifestare. 
Alcuni erano più risonanti con il mio cuore di altri, ma questa è la mia via.








LA TEMPESTA

La mente affolla l'essere di pensieri.
Il cuore muto osserva.
E' il momento del silenzio.
Nessuna parola può manifestarsi con coerenza 
dettata dalla chiarezza interiore.
La tempesta passerà.
 Il sole tornerà a splendere 
sul mare calmo di un cuore tranquillo.



venerdì 25 marzo 2016

STARE

Quando non sai dove andare o cosa fare
stai.
Ascolta il silenzio del tuo cuore
e la confusione della tua mente.
Non aver fretta.
Sono momenti preziosi.
La chiarezza troverà spazio
quando saprai osservare
la tua quotidianità con distacco:
 solo allora  nella tua interiorità 
germoglierà il seme di un presente
senza paura.




martedì 22 marzo 2016

LA SUGGESTIONABILITA'

Sto leggendo uno splendido libretto di Bennet  intitolato "L'enigma Gurdjieff" (L'enigma Gurdjieff - Bennet).
Come spesso accade i libri non arrivano casualmente.
In questo periodo sono particolarmente rattristata dall'osservare la schiavitù a cui molte persone si sottopongono più o meno consapevolmente, manipolate da chi non riesce a resistere al potere dell'ego di attrarre gli altri.
Molte volte ho cercato di offrire spunti di riflessione in merito e nel libro di Bennet ritrovo queste parole, riferite a Gurdjieff:

"Dopo questo periodo di ricerche, ne sopravvenne uno di sperimentazione sui problemi che si era posto, dedicato a trovare il modo di liberare l'umanità da una particolare deficienza dell'umana natura che, a suo avviso, sarebbe divenuta sempre più grave via via che il mondo seguitava a precipitare u una certa china. Questa caratteristica della natura umana è la suggestionabilità, cioè la nostra debolezza di fronte a una suggestione esterna, la tendenza a seguire il gregge e a farci trasportare dalla propagande di qualsiasi genere. Oggi, con lo sviluppo delle tecniche di comunicazione, questa è infatti divenuta una minaccia gravissima per il mondo. Lo sviluppo dei metodi di comunicazione fa sì che, per via della suggestionabilità, l'iniziativa personale tende ad essere soffocata, e diventa possibile controllare la mente dell'uomo per mezzo della suggestione, in maniera molto pericolosa non solo per chi è sottomesso, ma anche per chi lo esercita."

Bennet continua il discorso raccontando gli studi molto approfonditi sull'ipnosi da parte di Gurdjieff con l'intento di trovare un metodo pratico per aiutare le persone affette da questo problema. Ne riporto un altro estratto:

"Non voglio dire che la suggestione sia il punto nodale di tutti i problemi umani, perchè in realtà si tratta di una debolezza collaterale, dovuta all'egoismo dell'uomo. Se infatti l'uomo non fosse egoista, nemmeno sarebbe suggestionabile. Nondimeno la suggestionabilità è un sintomo e una manifestazione di debolezza ben più grave di quanto oggigiorno si sia disposti ad ammettere. Abbiamo tutti sentito parlare di lavaggio del cervello e di propaganda ai fini commerciali e politici; ma la nostra debolezza, dovuta alla suggestionabilità, è ancora più grave, e i suoi effetti sul genere umano saranno disastrosi, a meno che non la si combatta efficacemente."

Bennet racconta dell'indagine di Gurdjieff volta a comprendere la radice di tale debolezza e così prosegue:

"E dietro la suggestionabilità c'è una spaventosa ignoranza della natura umana, ignoranza che è una delle cose che rendono delicata la nostra attuale situazione. E' perchè conosciamo tanto sulla natura in senso lato, e così poco sulla nostra natura interna, che si crea un così pericoloso squilibrio nell'attività dell'uomo. Siamo in grado di agire con tanta efficacia sul mondo esterno, ma siamo impotenti a farlo su quello interno."

Gurdjieff studiò a fondo la natura umana e giunse alla conclusione che l'illusione fondamentale riguarda la natura della coscienza : quella che noi chiamiamo coscienza non ne è che un riflesso. Ma il discorso si complica e preferisco non aggiungere ulteriori spunti di riflessione a quello sulla suscettibilità, che ritengo fondamentale.





domenica 20 marzo 2016

IL FEMMINILE

Arriva un giorno in cui scopri qualcosa di meraviglioso in te:
lo osservi, lo studi, lo assapori, impari ad accoglierlo,
fino a sentirti pronta a condividerlo.
Lo sguardo si fa più luminoso
e quel cammino interiore, a tratti così faticoso,
gioisce di una nuova visione di sè.
Il femminile è sbocciato
a donare gentilezza alla determinazione.
Il corpo con i suoi movimenti 
si è arricchito della flessibilità dell'acqua:
  lasciarsi andare è abbandono, dolcezza, calore, sentimento.
La fiducia si colora di consapevolezza.

Disegno di Chiara

Queste parole sono nate dal cuore guardando Nicole ballare ieri sera.
Grazie Nicole per questo dono.











sabato 19 marzo 2016

IL SOLE

Voglio vedere il sole e le stelle.
E le nuvole scivolar via o fermarsi
ad irrigare la terra per farla germogliare.
Il sole ricompare a scaldarla
 e le stelle di notte a regalarle sogni,
mentre la luna osserva
e silenziosa strizza l'occhiolino.





venerdì 18 marzo 2016

SENZA PAROLE

Ci sono momenti che ritrovano nel silenzio la loro pace.
Sono i momenti della riflessione.
Sono i momenti del dolore.
Sono i momenti che preparano la rinascita.



mercoledì 16 marzo 2016

IL CORAGGIO DI ASCOLTARSI a MAGENTA


Nell'ambito della manifestazione comunale 


"NON SOLO 8 MARZO"

a MAGENTA

una preziosa occasione di condivisione.

Vi aspetto numerosi!





martedì 15 marzo 2016

VENTO FREDDO EMOZIONI DI GHIACCIO

L'aria fredda sferza il viso e ti riporta all'immobilità invernale. 
Il caldo tepore primaverile ancora non si avverte: la grande quercia cede al vento le ultime foglie, la forsizia lo sfida con timide gemme, mentre le prime margherite di campo spuntano a colorare i prati addomentati. 
La primavera è alle porte, ma nell'etere si avverte una strana atmosfera. Notizie di sangue scuotono gli animi, rabbia e confusione li inondano. Nulla sembra trasformarsi. I cuori ghiacciati soffrono in silenzio. 
La terra trattiene cauta i semi di una nascente consapevolezza affinchè l'aria fredda non li spazzi via rendendoli sterili.
Il sole arriverà a scaldare gli aridi cuori congelati e dalle ceneri della distruzione la fenice troverà la forza di risorgere.



lunedì 14 marzo 2016

LE SCELTE DI CUORE

Oggi desidero riflettere sulle scelte di cuore. Il più delle volte sono scelte che remano contro la corrente del conformismo, sono scelte faticose e non comprese.
La scelta di cuore si basa su due pilastri fondamentali: il rispetto e l'accettazione.
Per quanto riguarda noi stessi, la scelta di cuore ci porta a confrontarci con i nostri schemi mentali, con le nostre aspettative, con i nostri attaccamenti  e con il nostro stesso giudizio.
La realizzazione dell'essere si espande verso la libertà e non si indirizza al successo materiale o alla ricerca di stabilità e sicurezze materiali. Inevitabile lo scontro tra quello che si è nel cuore e quello che si vorrebbe essere nella realtà. 
L'impalcatura dell'immagine o del ruolo che ci siamo prefissati per sentirci sicuri soffoca il cuore nella prigione dorata delle nostre illusioni.  Disgregare quell'impalcatura ci pone di fronte al cambiamento, una trasformazione che ci coinvolge profondamente e che spesso ci appare come la perdita di qualcosa di nostro assolutamente necessario. Assumersi la responsabilità di una scelta coerente con il sentire richiede grande coraggio: si possono dispiegare interamente le ali della libertà solo spiccando il volo nel vuoto e riponendo fiducia nelle nostre capacità.
Ampliando il grandangolo possiamo riflettere sulle scelte di cuore che facciamo nelle nostre relazioni tra adulti. Se accettiamo l'altro e lo rispettiamo, non cercheremo di controllarne le azioni o di vincolarne l'andamento. Se ci verrà richiesto, potremo offrire spunti di riflessione oggettivi e in assenza di giudizio sulle responsabilità legate a una determinata scelta per favorire una presa di consapevolezza, ma i limiti di un sano rispetto non dimenticano mai che la mia libertà finisce dove inizia quella dell'altro. Questo ci permetterà, se non condividiamo le scelte fatte da chi ci sta vicino, di rispettarle in silenzio,  ritenendoci liberi di  non supportarle.
Ognuno di noi si trova a vivere la vita scelta prima di incarnarsi con le difficoltà necessarie a stimolare una crescita evolutiva consapevole. Commettendo errori, scontrandosi con esperienze dolorose, si acquisisce umiltà e si impara a rimettersi in discussione, rialzandosi più forti e consapevoli. Il rispettare che ognuno possa godere del suo percorso appieno è amore. Lo spianare la strada a chi vogliamo bene, con la convinzione di amarlo, è solo un dilazionare il momento in cui si troverà solo di fronte alle difficoltà senza l'esperienza a supportarne l'azione.





domenica 13 marzo 2016

LA TRASFORMAZIONE

"Repressione non è mai trasformazione".
Prentice Mulford

Meraviglioso spunto di riflessione.

venerdì 11 marzo 2016

LA MANIPOLAZIONE MEDIATICA

Oggi ho scelto di affrontare un argomento ostico, ma l'invasione nel web di post pubblicati da utenti diversi in modo assillante e continuativo per pubblicizzare un sito o dar risonanza ad una persona in particolare, mi ha fatto molto riflettere.
In passato ho provato a commentarli per instaurare un dialogo, ma il più delle volte sono stata ignorata, come se l'azione della pubblicazione avesse esaurito il compito assunto da chi aveva postato.
Altre volte facendo notare le contraddizioni insite nel testo, sono stata aggredita e tacciata di non comprendere la profondità del messaggio.
Ora ho scelto di ignorarli, fintanto che non divengono un'intrusione imposta in modo insistente e continuativo.
La percezione che ho maturato è stata quella di trovarmi di fronte a persone profondamente manipolate. Persone che  hanno rinunciato ad un sano discernimento e si sono chiuse nel guscio di una setta per sentirsi forti e sicure.
Questo mi rattrista profondamente. La rinuncia alla propria libertà di pensiero rappresenta la scelta inconsapevole a sottemersi alle proprie paure e debolezze.
La successiva riflessione riguarda il mandante, cioè la o le persone celate dietro il sito o direttamente coinvolte.
Sicuramente si tratta di persone molto carismatiche che hanno utilizzato il proprio potere per manipolare le debolezze altrui con illusorie promesse.
Il karma farà il suo corso e elargirà i frutti di quanto è stato seminato.
In un mondo confuso la piaga della falsa spiritualità sta dilagando a macchia d'olio creando vittime inconsapevoli e carnefici (nel cuore non posso che sperare altrettanto inconsapevoli).
Oggi propongo a tutti la giornata del discernimento: la tempesta di informazioni che quotidianamente ci invade  è immensa. Leggiamo di meno e ascoltiamoci maggiormente, valutiamo i contenuti, sentiamoci liberi di contestarli, di ignorarli  o se ci piacciono di condividerli, ma in modo attivo e consapevole. Si parla tanto della forza creatrice delle parole e spesso ci lasciamo travolgere dall'inconsapevolezza più marcata, scivolando nel baratro delle nostre paure e debolezze, dando voce a pensieri che, se li leggessimo con distacco, noteremmo rispecchiare le nostre intrinseche contraddizioni.



giovedì 10 marzo 2016

IL CORAGGIO DI ASCOLTARSI A MAGENTA





Nell'ambito della manifestazione comunale


"NON SOLO 8 MARZO"

a MAGENTA

una preziosa occasione di condivisione.

Vi aspetto numerosi!

mercoledì 9 marzo 2016

RESISTENZA

"Il fatto che una persona possa fare resistenza, non significa che debba fare resistenza."
Prentice Mulford



Quante volte cerchiamo di controllare la vita disperdendo le nostre energie?
L'agire o il non agire consapevole è dono dell'esperienza.

martedì 8 marzo 2016

AMULETI, TALISMANI E TABU'

Ieri è stata una giornata particolare. Mi sono trovata ad osservare modi d'essere e di vivere molto lontanti dal mio in più di un'occasione. Di fronte a queste situazioni il mio sguardo si fa interiore a scoprire la lezione insita in esse. Se ci sono finita dentro c'è sicuramente qualcosa da apprendere.
Parlerò, in particolar modo, della conferenza serale di una sciamana a cui ero stata invitata e che si è rivelata una fatica titanica. 
Il corpo mi ha rimandato fin da subito una percezione di disagio e ha tentato in tutti i modi di farmi scappare dalla situazione, ma ho retto fino alla fine  perchè non mi sembrava "educato" alzarmi e togliere il disturbo (Ahi, i famosi schemi mentali del buon comportamento). Un torpore letargico mi ha avvolto  e ovviamente ho tentato in ogni modo di reagirvi, muovendo gambe e braccia per evitare che la testa cascasse ciondoloni e il mio respiro si trasformasse in un grugnito di degustazione . Il corpo non ha certo rinunciato a urlare le sue ragioni e le ha amplificate scatenandomi un bel mal di schiena lombare (te la vuoi assumere questa benedetta responsabilità di volare via?) e quando alla fine della serata mi sono alzata, il ginocchio destro era dolente (quanto fa male bloccare il movimento? Impara e subisci). Per chi fosse preoccupato per la mia salute, ci tengo a precisare che giunta a casa ero sana come un pesce e sono collassata come un ghiro. Ho un dialogo vivace con il mio corpo, soprattutto quando tento di ignorarlo.
La curiosità ora ci conduce al punto cruciale: perchè sono stata così male? Perchè non mi sono assunta la responsabilità di manifestare apertamente il sentire e in qualche modo il mio stare ha supportato parole che non condividevo affatto. Questo ha comportato un altro errore (ovviamente l'ostinazione non è mai una buona compagna) che è stato quello di essere talmente stravolta a fine serata da non poter mentire sul fatto che mi ero sentita Ercole con il peso delle colonne a sovrastarmi.
Arrivata a casa non ho potuto fare a meno di chiedermi come mai mi sia trovata in questa situazione .  Così ho compreso che dovevo prendere consapevolezza del fatto che non ho trovato il coraggio di fare la voce fuori dal coro, alzandomi e lasciando la sala.
L'esperienza mi ha donato alcune lezioni molto importanti:
Il trattenere una persona nel limbo delle sue debolezze è manipolazione. 
L'affrontare le proprie debolezze è un'impresa molto faticosa e richiede grande coraggio. 
Non bisogna mai giudicare il comportamento altrui, ma osservare sempre se stessi con profonda consapevolezza.
L'accettazione e il rispetto per se stessi sono le ali della libertà.



lunedì 7 marzo 2016

L'ARMONIA DELL'EQUILIBRIO


Ossevate l'immagine di questi gruccioni.
Ognuno, pur nelle sue piccole imperfezioni,
racchiude in sè
armonia ed equilibrio.
Così è per l'uomo
che sa sa essere spontaneo,
naturalmente.




venerdì 4 marzo 2016

IL RITMO DEL CORPO

Ieri ho ricevuto le prime copie del nuovo libro "IL RITMO DEL CORPO". 

E' sempre emozionante toccare con mano qualcosa che si è manifestato dopo anni di lavoro: la stesura di un libro è un'opera titanica se eseguita con consapevolezza. Semplicità e chiarezza richiedono uno sforzo non indifferente che deve essere raffinato giorno dopo giorno. I momenti di entusiasmo si alternano alle nausee più sfiancanti. Ricominciare da capo mille e una volta è un incredibile esercizio di pazienza e concentrazione. La volontà a non mollare è una preziosa alleata.
Quando per la prima volta si tiene il volume fresco di stampa tra le mani il sorriso nasce spontaneo. La mia storia tra le dita: lo studio, l'approfondimento della materia, le crisi interiori determinate da momenti di analfabetismo incipiente, la disperata ricerca del sinonimo perfetto, la costruzione e la demolizione dei capitoli, l'emersione di nuove idee, i capovolgimenti, le riprese fatte e rifatte, le fotografie, il doppiaggio del dvd, la musica ... insomma la mia  crescita con l'evolversi della creatura. 

La fine di un percorso segna sempre un nuovo inizio: 
la gioia della condivisione sarà il suo primo passo.

 Grazie a tutti coloro che accoglieranno l'invito a partecipare alle presentazioni 
e che vorranno assaporare qualcosa di noi leggendoci.

Sul sito : www.ildiamantearcobaleno.com  troverete le date delle prime presentazioni.
Vi aspettiamo numerosi!



giovedì 3 marzo 2016

IL COMPROMESSO

Argomento spinoso, questo. Ancora di più in un periodo storico come il nostro, nel quale il compromesso ha invaso le relazioni, il mondo del lavoro, quello dell'istruzione ... fino ad arrivare a coinvolgere la persona stessa con il nome di flessibilità. Chi non accetta compromessi è infatti diventato l'intransigente, l'egoista, l'ingestibile... definizioni che potrebbero anche corrispondere nel caso in cui fosse l'ostinazione a dirigere le scelte al posto della coerenza tra pensiero ed azione.
La coerenza fa paura. Essere coerenti significa percorrere sentieri in salita, sfidare la corrente del conformismo, ritrovarsi soli e sudarsi ogni singolo passo eludendo le scorciatoie. Non tutti sono pronti a lasciar andare le zavorre dell'abitudine e della sicurezza materiale per ripartire da zero. Non tutti sono pronti a lanciarsi nell'inconoscibile senza garanzie. Non tutti sono pronti a credere così profondamente in se stessi da fidarsi e bastarsi.
Ragion per cui ci troviamo a sopravvivere tra una moltitudine di sciacalli che hanno fatto del compromesso una ragion di vita e di pubblica utilità, con una buona quantità di inerti, coloro che il compromesso non lo scelgono, ma lo accettano passivamente e qualche sparuto impertinente che nel mare in calma piatta lasca la vela e si lascia portare dal cuore.
E tutto il sistema sembra godere di immobilità: nulla cambia a partire dalla quotidianità di una vita sempre uguale a se stessa fino ad arrivare alla realtà sociale, politica ed economica. Movimento ce n'è tanto, sembra un alveare iperefficiente, ma al posto del miele produce cera a mummificare l'insieme.
Le zavorre sono tali e tante che le statue del Madame Tussaud sono semplici comparse in un mondo di attori protagonisti.
Aneliamo al cambiamento, scriviamo fiumi di parole sul cambiamento, percepiamo vibrazioni e congiunzioni astrali a stimolare il cambiamento, ma siamo sempre uguali con i piedi equamente distribuiti tra le sicurezze materiali, le relazioni e il lavoro che non vogliamo abbandonare e l'illusione che la montagna si scali da sola a forza di guardarla.
E come siamo indaffarati! A volte il sorriso è la miglior medicina.