martedì 24 maggio 2016

LE TRE REGOLE DEL PENSIERO


LE TRE REGOLE FONDAMENTALI DEL PENSIERO

Regola 1: il pensiero funziona per mezzo di immagini
Regola 2: E' possibile pensare una sola immagine per volta
Regola 3: il pensiero non accetta ordini negativi


Questo libro scritto da un medico si è rivelato una bellissima  e curiosa lettura. 
Toni Pizzecco analizza in profondità il funzionamento del nostro pensiero per favorirne una presa di coscienza e rivoluzionarne gli schemi abituali per inserirvi un approccio alla vita costruttivo. 
I contenuti sono semplici e accessibili e offrono spunti preziosi per un lavoro consapevole.
Tratterò, riassumendole, le tre regole. La prima è presto verificabile da ognuno di noi chiudendo gli occhi e pensando a una mela: immediatamente ne visualizzeremo l'immagine, chiara o sfocata non ha importanza, ma tutti avremo proiettato il pensiero sul nostro schermo interiore sotto forma di immagine. Regola 2: provate a chiudere gli occhi e immaginate una mela e una barca a vela: vedrete le immagini in sequenza, una dopo l'altra,  a meno che si siano racchiusi i concetti in una sola immagine disegnando, ad esempio, la mela sulla vela della barca. Non è possibile pensare a due cose contemporaneamente a meno che si integrino le immagini. Regola 3: provate a pensare "non voglio vedere la mela" e vi accorgerete che la mela resta la protagonista dell'immagine, anche se in forma diversa o più piccola o di altro colore. Il nostro proiettore interno non accetta negazioni! Se non si vuole vedere la mela, si deve pensare a qualcosa di completamente diverso perchè solo in questo modo è possibile scacciare l'immagine della mela.
Sulla base del funzionamento del pensiero, sarà facile intuire come le preoccupazioni riescano a riempire di immagini il nostro schermo interiore, anche quando vorremmo "NON" pensarci affatto.
Entrano in gioco tante altre dinamiche a far sì che un'immagine persistente torni a galla spesso e volentieri avvelenandoci l'esistenza. L'inserimento di nuove immagini di gioia e di serenità quando si è nel dolore e nella tristezza è quanto mai faticosa. Ma è possibile. Occorre avere la costanza di visualizzare (ecco il grande valore intrinseco della meditazione) ogni giorno per almeno 21 giorni, immagini di benessere e gioia, creando un proprio paradiso interiore, e lo schema verrà disgregato. 
Lascio la lettura del libro a chi è interessato ad approfondire l'argomento.

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