venerdì 2 dicembre 2016

IL RIDIMENSIONAMENTO DELLE RESPONSABILITA'

Capita spesso di farsi carico, inconsciamente, di responsabilità che competono ad altri. Lo si fa con l'intento di aiutare le persone a cui si vuole bene, per sentirsi importanti o accettati, per visibilità, per potere, per orgoglio, per paura ... le motivazioni sono molteplici e sottendono sempre una nostra debolezza irrisolta.
Non voglio soffermarmi sulle ragioni di tale atteggiamento, ma sulle conseguenze che esso determina  alla distanza su di noi. A questo proposito suggerisco un'immagine per semplificare la comprensione.
Osservando un cavallo al galoppo, in riva al mare o in una prateria, non possiamo che assaporarne la libertà, la leggerezza e la spontaneità. 
Immaginate ora nello stesso paesaggio, il cavallo imbrigliato a trainare un carretto stracarico. 
Quali sensazioni vi rimanda? 
Il suo passo sarà rallentato, la sua libertà sarà vincolata dal carretto e la percezione di apertura e leggerezza generata dal galoppo a briglia sciolta sarà sostituita dalla fatica del traino. 
Ora pensate a voi stessi, focalizzando l'attenzione sul corpo. 
Vi sentire leggeri o pesanti? Liberi o vincolati? Stanchi o pieni di energia? 
La vostra vita vi rimanda la bellezza di un paesaggio da scoprire o vi sembra una prigione confinata negli angusti limiti degli impegni e delle responsabilità?
Sento già in sottofondo i primi borbottii post lettura: "Eh già, non puoi sottrarti alle responsabilità!".
Certo che no. Anzi, in un periodo in cui nessuno vuole più assumersi le proprie responsabilità è oltremodo fondamentale! Però vi è una differenza sostanziale tra una responsabilità personale e una responsabilità che non ci appartiene.
Ogni nostra scelta determina un'assunzione di responsabilità. Quando operiamo scelte consapevoli la responsabilità che ne consegue sarà la naturale manifestazione della nostra decisione e non ci peserà affatto: galopperemo liberi verso la nostra realizzazione.
Al contrario, quando le nostre scelte sono inconsapevoli (non fondate sul sentire, ma su aspettative, desideri, debolezze, paure...) o quando subiamo le scelte di altri passivamente (delegando le nostre responsabilità per comodità o per paura) avremo caricato per bene il carretto che ci portiamo dietro. Ci sentiremo stanchi, insoddisfatti, frustrati e per dar sfogo al disagio ci trasformeremo nelle vittime sacrificali del lamento ad oltranza, dimenticando che a confinarci nella situazione in cui ci troviamo, siamo stati solo noi. Con la nostra "NON SCELTA" abbiamo "SCELTO" di non assumerci alcuna responsabilità personale preferendo percorrere la via del carretto, sentendoci "liberi" di aprire le porte ad una litania infinita di critiche e di giudizi. Perchè i cavalli al galoppo, si sa, infastidiscono assai.


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